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Old 11-Nov-22, 13:19
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caiall caiall is offline
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Default Re: Un corso di mixed wrestling

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Osservasti con attenzione il tuo uditorio, alcuni erano impressionati e stavano silenziosi, ma il solito sbruffone si agitava e continuava a ridacchiare.
Chiamasti Irene vicina a te e le dicesti qualcosa nell’orecchio.
“Bene ragazzi, adesso qualche altro piccolo esempio. La mia assistente farà la prossima dimostrazione… a te Irene…”
Irene si avvicinò con aria risoluta allo sbruffone, un tizio grosso ma scarsamente agile, e lo invitò ad entrare nel cerchio.
Irene aveva un un’espressione indefinibile, non minacciosa, ma di certo non amichevole o rassicurante.
Lei era come sempre bella e sexy, ed aveva un fisico imponente; guardandola si intuiva di avere a che fare con una donna forte e ben allenata, sicuramente pericolosa da affrontare in un combattimento.
Vederla nel cerchio di combattimento in tranquilla attesa dell’avversario faceva una certa impressione, ed anche lo sbruffone se ne rese conto, perché si avvicinò a lei alquanto esitante.
Irene intuì la situazione di disagio dell’uomo, ed entrò immediatamente in azione. Senza alcuno sforzo apparente lo trascinò giù al tappeto e gli intrappolò la testa fra le cosce incrociando i piedi, assicurandosi che le sue parti intime fossero ben premute contro la bocca del giovanotto.
Era la solita terrificante forbice alla testa di Irene, una presa che io conoscevo per averla già subita più volte da lei, ed ancora ricordavo molto bene.
Adesso la sperimentava anche lo sbruffone… Irene lo tenne inchiodato a lungo in quella scomoda posizione per fargli capire subito che non aveva scampo, mentre il malcapitato si dibatteva e si contorceva inutilmente, e gli intimò di arrendersi.
Lui batté più volte disperatamente le mani sulle sue cosce, ma Irene, senza scomporsi, lentamente e con calma lo rotolò sulla schiena e si mise seduta a cavalcioni sulla sua faccia, guardandolo dall’alto con atteggiamento di scherno.
Poi cambiò espressione.
Gli sorrise con aria apparentemente amichevole, ma intanto lo soffocava e mostrava di godere della situazione accarezzandosi lascivamente il seno.
Sotto lo sguardo attonito degli allievi lo tenne sotto per più di un minuto, sollevandosi e consentendogli ogni tanto di respirare quando sentiva che il poveraccio andava in affanno.
Poi allentò la presa e si sollevò leggermente, restando appoggiata sulle ginocchia, con il pube sempre ben proteso verso la faccia di lui, ed assunse un atteggiamento di trionfo.
Ma non aveva ancora finito…
Si alzò e restò in piedi su di lui, in posizione di dominio, continuando a guardarlo beffardamente.
La sua vittima tentò di alzarsi, ma lei gli mise un piede in faccia, e lo costrinse a stare giù, osservandolo con uno sguardo gelido.
Lui fece un altro sbaglio… tentò di spostare il piede di Irene dalla faccia…
Con uno sguardo sempre più gelido, la donna gli mise il piede direttamente sulla gola e cominciò a premere…
Il malcapitato cominciò a tossire e ad agitarsi convulsamente, ma Irene, implacabile, lo tenne inchiodato ancora per un po', nel silenzio generale…
Infine, dopo aver deciso che lo sbruffone era stato umiliato abbastanza, gli tese una mano e lo aiutò a sollevarsi. Lui tornò in mezzo agli altri a capo chino, senza dire una parola…
Irene aveva svolto il compito che tu evidentemente le avevi affidato, ma io non l’avevo mai vista così. Quando aveva lottato con me, quando mi aveva battuto, perfino quando mi aveva sottomesso in modo umiliante, il suo atteggiamento non era mai stato così gelido ed implacabile.
Sembrava un’altra persona.
Gli allievi erano impauriti e fortemente impressionati dall’atteggiamento di Irene, la guardavano con un’espressione smarrita, mentre lei restava impassibile come al solito.
“Ok, ragazzi, avete chiesto di partecipare ad un corso di mixed wrestling, ed avete avuto un assaggio di cosa vuol dire affrontare una donna capace di lottare contro di voi e di battervi. Per oggi basta, ci vediamo domani, nel frattempo ripensate a quello che vi ho detto e soprattutto a quello che avete visto, e mi direte se avete voglia di continuare…”
Gli allievi, chi più chi meno, erano evidentemente impressionati dall’assaggio del corso, non si aspettavano di certo di poter subire umiliazioni del genere, e se ne andarono mogi mogi.
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