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Old 08-Jul-22, 10:39
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Default Re: Amore, wrestling, e Irene

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Sotto la tua guida Irene apprese tutte le tecniche, tutti i modi in cui si può umiliare e sottomettere un uomo, ed io dovetti sottostare a tutte le prove ed a tutti gli esperimenti che le facesti fare.
E così subii da Irene soffocamenti, strangolamenti, forbici alla testa ed al tronco, tutto il tuo repertorio, tutto quanto avevi applicato tante volte su di me, prese che ormai conoscevi molto bene, tanto da essere in grado di insegnarle anche alla tua allieva.
Irene intanto era diventata un’altra donna.
Non era più cupa e di cattivo umore, era quasi sempre serena, sempre più sorridente, soprattutto quando sperimentava ed imparava un nuovo metodo di sottomissione; era chiaro che la tua cura le faceva bene.
Non avevamo più fatto combattimenti, tu avevi preferito soprassedere per il momento, volevi che lei prima sperimentasse e si godesse la sottomissione totale di un uomo, per recuperare serenità, ed avevi avuto ragione.
Irene ormai poteva liberamente scegliere il sistema con cui finire un avversario, ed era perfettamente in grado di costringerlo alla resa, ma non era ancora in grado di arrivarci da sola a quel momento, le mancava la parte iniziale di un combattimento.
Il suo atteggiamento con me, dopo la prima volta in cui mi aveva quasi portato allo svenimento, era sempre molto corretto ed amichevole.
Quando mi soffocava sotto la tua guida, con le tette o con il pube, non lo faceva con cattiveria, e mi mollava appena tappavo, oppure al primo segno di affanno, e lo stesso quando mi applicava una presa di strangolamento, o le forbici alla testa con le sue cosce potenti.
Eseguiva diligentemente tutto quello che tu le suggerivi, ma non era come te, non mostrava segni di sadismo, non si esaltava quando mi vedeva in suo potere, non affondava le prese…
Appena mi mollava, era sempre premurosa con me, mi aiutava a rialzarmi, mi chiedeva se mi avesse fatto troppo male, mi ringraziava di continuo per la mia pazienza.
E per fortuna non si erano mai verificati… inconvenienti…
Probabilmente non succedeva perché non mi sentivo dominato da lei.
Il contatto con il suo corpo era piacevole, non posso negarlo, non ero indifferente quando mi seppelliva la faccia nelle tette, o quando mi sbatteva in faccia la passera e potevo sentire i suoi umori intimi.
Ma ci mancava qualcosa, un elemento fondamentale, quello che nelle lotte con te non mancava mai, l’atteggiamento da dominatrice di colei che mi teneva in pugno, quello che mi turbava e mi faceva fremere.
Quando ero disteso sotto Irene, la guardavo dal basso, e l’ammiravo per quanto era bella e seducente, mentre lei era concentrata su come finirmi, ma non era eccitata o esaltata per il fatto di avermi nelle sue grinfie, non leggevo nei suoi occhi l’istinto della predatrice così evidente in te.
Insomma, quando Irene mi dominava e mi costringeva alla resa, io mi sentivo come un semplice sparring partner, come un potenziale avversario sconfitto da una lottatrice leale, ma non mi sentivo né una sua vittima, né una sua preda, tutto al contrario rispetto a quello che mi succedeva con te…
E così quella fase filò via liscia, senza… effetti collaterali…, per fortuna…
Infatti tu eri sempre presente e sentivo che eri vigile, guidavi la tua amica, ma osservavi bene anche me, le mie reazioni… non so come l’avresti presa se avessi notato qualcosa di spiacevole.
Quando ritenesti che Irene era pronta per la fase di sottomissione, decidesti che era ora di passare alla fase preliminare del combattimento, altrimenti lei non avrebbe potuto affrontarmi in uno scontro vero e proprio.
Le cose furono più difficili per Irene in questa fase.
Ora doveva imparare le tecniche di atterramento e di schienamento, e per queste cose non aveva la spinta emotiva che l’aveva portata ad imparare tanto facilmente le tecniche di sottomissione.
Quando eseguiva una presa di sottomissione su di me, lei pensava al suo ex, ed immaginava di averlo nelle grinfie, si figurava che lo avrebbe fatto soffrire, che ne avrebbe fatto la sua vittima, mentre l’idea di poterlo atterrare ed immobilizzare sulla schiena non le dava le stesse motivazioni.
Ti ci mettesti di impegno, con la mia collaborazione, ed a furia di prove e tentativi, Irene apprese anche queste tecniche, ed alla fine era teoricamente in grado di atterrare un avversario, in questo caso, io…
“Ok, ragazzi, secondo me Irene è pronta ad affrontare un combattimento, probabilmente le prime volte sarà impacciata, ma poi poco alla volta si scioglierà e combatterete alla pari.”
Irene era esultante.
“Davvero pensi che io sia pronta? Dici che potrei batterlo adesso?
“Secondo me sì, ormai siete alla pari, e tu che ne pensi?”
Io non sapevo che pensare, Irene era sicuramente pronta per la lotta competitiva, ma io avevo i soliti oscuri timori su mie eventuali reazioni non gradite da te…
“Sono d’accordo, Irene è prontissima, ho paura che presto non sarò un avversario alla sua altezza…”
Irene mi sorrise.
“Oh, grazie della stima, sei gentile, ma stai esagerando, sei ancora troppo forte per me…”
Tu invece non sorridevi, sentivo che non gradivi i miei complimenti ad Irene.
“Ok, ok, vi siete complimentati abbastanza, domani cominciamo a fare sul serio!”
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