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Old 17-Aug-22, 09:26
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Default Re: Amore, wrestling, e Irene

8
I combattimenti fra me ed Irene continuarono regolarmente.
Lei diventava sempre più brava, aveva acquisito molte tecniche efficaci di lotta, e la sua forza fisica era impressionante.
Mi batteva sempre più spesso, di fatto non potevo più competere con lei, ma tu aspettavi ancora a sfidarla in un incontro competitivo, finché, un giorno…
Avevamo iniziato ad affrontarci, Irene ed io, e ci studiavamo, quando lei fece una cosa che non mi sarei mai aspettato, e che sbalordì anche te.
Irene era molto forte fisicamente, ed in più era molto agile e veloce, frutto degli anni di allenamenti in palestra, e quel giorno mostrò tutto il suo potenziale mettendo a frutto le doti fisiche combinate con una perfetta tecnica di lotta…
Dopo avere fatto qualche finta per disorientarmi, mi afferrò con entrambe le braccia alla vita e manovrò per sollevarmi.
Intuii il pericolo, e cercai di restare con i piedi per terra, ma Irene, senza neanche un grande sforzo, mi alzò quel tanto che bastava a sollevarmi, e mi strinse in un abbraccio mortale.
Tenendomi con i piedi leggermente sollevati da terra, mentre mi bloccava in un abbraccio ferreo, si piegò violentemente all’indietro, ruotando il corpo e trascinandomi a terra con lei.
Mi ritrovai a terra, sempre bloccato nel suo abbraccio inesorabile, con lei che mi stava già sopra.
Si spostò leggermente in avanti, sempre su di me, mi tirò in alto le braccia fino a bloccarmele dalle ascelle, e restò a cavalcioni su di me, abbracciata strettamente al mio petto.
Mi aveva inchiodato sotto di lei, con le braccia allungate ed immobilizzate e tutto il suo peso che gravava su di me e mi impediva di liberarmi.
La sua faccia era vicinissima alla mia e percepivo il suo respiro caldo, ansimava leggermente ma non diceva niente, tutta concentrata nella lotta, nello sforzo di immobilizzarmi definitivamente.
Avevo libere solo le gambe, e provai ad utilizzarle in qualche modo, ma per quanto provassi a sollevarmi in ponte, lei con i piedi mi costringeva ad allungarle di nuovo, ed io crollavo giù con tutto il suo peso sopra.
Provai anche a muovermi, sempre puntando i piedi, e riuscii anche a spostarmi all’indietro, ma non mi liberavo di Irene… lei restava saldamente abbracciata a me e seguiva tutti i miei movimenti, continuando a gravarmi sopra…
Dopo una serie di questi tentativi, tutti frustrati da lei, che era rimasta sempre concentrata ed abbarbicata a me, le mie forze si esaurirono, e giacqui esausto.
Irene intuì che ero finito e mi contò, sempre lentamente… sapeva che non avevo più scampo e non aveva alcuna fretta…
Al 10 rimase per un istante su di me, mi diede un lieve bacio in fronte e si rimise in piedi, poi mi diede la mano e mi aiutò a rialzarmi.
Stavolta ero davvero impressionato da quello che aveva fatto, la guardai sbalordito.
Poi guardai verso di te. Eri sbalordita quanto me…
Nel frattempo Irene, dopo avermi dato la mano ed abbracciato, era perfettamente serena… sembrava che non si fosse resa conto di quello che aveva appena fatto.
Tu invece te ne eri resa conto, eccome…
“Wow! E questa presa dove l’hai imparata? Di certo non te l’ho insegnata io…”.
“Ho visto dei vecchi filmati di lotta alle Olimpiadi, l’ho vista fare alcune volte, mi ha colpita, e l’ho riguardata molte volte… oggi mi è venuta un’ispirazione improvvisa e ci ho provato…”
“Senti, Irene, quello che hai fatto oggi mi ha impressionata, non mi ero resa conto fino in fondo dei tuoi progressi, a questo punto penso che tu sia superiore a lui…”
“Dici davvero? Non stai esagerando?”.
“No. Non credo. Sapevamo già che tu e lui siete di pari categoria. Ma oggi hai dimostrato che sei avanti nella tecnica di lotta… ormai riesci ad atterrarlo ed anche a schienarlo con facilità…lui invece non ha fatto molti progressi, ed è rimasto indietro rispetto a te.”
Mi sentii in dovere di intervenire anche io.
“Sì è vero, non ho difficoltà ad ammetterlo, è sempre più difficile che io riesca a battere Irene… e poi…”
Mi rivolsi direttamente a te.
“…neanche tu mi hai mai atterrato e schienato come lei ha fatto oggi…”
Probabilmente non ti fece molto piacere sentirmi dire questa cosa. Mi guardasti risentita e mi rispondesti acida…
“E’ vero, lo ammetto, grazie per averlo sottolineato… me ne ricorderò al nostro prossimo combattimento…”.
Mi pentii immediatamente delle mie parole… sapevo che le avrei pagate a caro prezzo…
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