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Old 14-Sep-22, 08:49
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Default Re: Amore, wrestling, e Irene

10
Dopo il primo combattimento fra te ed Irene, decidesti che lei non era ancora pronta, ed Irene tornò a scontrarsi con me.
Dopo la strapazzata che le avevi inflitto, Irene si comportava diversamente da prima quando lottava con me.
Non posso dire che volesse lasciarmi vincere, ma era molto attenta ad evitare atteggiamenti vittoriosi o di dominio, quando mi batteva o mi immobilizzava.
Probabilmente aveva intuito il motivo recondito per cui aveva subito una dura lezione… e non voleva in alcun modo umiliarmi di nuovo di fronte a te…
Quindi mi affrontava da atleta, era ancora più corretta di prima, e faceva di tutto per non dare l’impressione di essere una lottatrice dominante… se mi batteva, mi batteva di tecnica, e solo di tecnica, non dovetti più subire alcuna forma di sottomissione da parte sua.
Ma, stranamente, tu non eri soddisfatta, e la rimproveravi di essere troppo molle, troppo tenera con me.
“Ascolta Irene, tu e lui state lottando, non state facendo un gioco di società… ti ricordo che la lotta è uno sport di combattimento… è vero che ci sono delle regole da rispettare, ma lo scopo è sempre la sottomissione dell’avversario…”
“Ma… io mi impegno per batterlo, e quasi sempre ci riesco, cos’altro dovrei fare?”
“Sì, lo vedo che ti impegni e lo batti, ma sembra che tu abbia paura di fargli male, non affondi le prese… dovresti essere più decisa, più determinata, più implacabile… se lui va in sofferenza o in pericolo ci sono qua io… tu devi solo pensare a sottometterlo, chiaro?”
“Ok, come vuoi, se devo essere più cattiva, lo sarò…”
Riprendemmo.
Irene era intimorita dalla tua strigliata, e cominciò ad accanirsi su di me… mi stringeva più forte con le forbici di cosce, e fece anche ricorso a qualche presa di soffocamento…
Solo che, ogni volta che mi intrappolava in una forbice alla testa, e mi schiacciava la faccia contro il pube, ogni volta che mi avvolgeva la faccia con le tette, o sedeva sulla mia faccia e mi mozzava il respiro, guardava con aria interrogativa verso di te…
Non aveva capito che cosa tu volessi veramente, e, quando mi teneva in suo potere, cercava il tuo sguardo… cercava di capire se la cosa ti desse fastidio o meno…
In realtà il tuo atteggiamento era ambiguo, e, quando fummo da soli, te lo dissi.
“Tesoro, ma cosa vuoi in realtà da Irene? L’hai strapazzata perché non ti andava di vedere che mi dominava, e poi l’hai rimproverata perché era troppo tenera con me… Hai visto che lei è disorientata? Non sa come deve comportarsi… ti guarda continuamente alla ricerca della tua approvazione…”
“Sì, è vero… non so neanche io cosa voglio realmente da lei… da un lato vorrei che diventasse una lottatrice forte e determinata, così poi potrebbe essere una degna avversaria per me… dall’altro mi disturba vederla sopra di te, vederti in suo potere, anche se non ha atteggiamenti da dominatrice…”
“E allora, che facciamo? Lei deve proprio continuare ad affrontarmi? Mi sembra ormai inutile, è decisamente più forte di me, a mio parere dovreste affrontarvi voi due, vedrai che prima o poi Irene batterà anche te…”
“Sì, lo penso anche io, se la vedrà con me… ma prima che mi batta dovrà sudare e penare…”
Ma, all’improvviso, Irene non venne più alle nostre sessioni, senza dare spiegazioni. La cosa mi dispiacque, ma pensai che in fondo era meglio così. Lei aveva intuito che tu eri irritata per le sue continue vittorie su di me, non sopportavi la vista di lei che mi sopraffaceva e mi dominava, e d’altra parte temeva giustamente di scontrarsi con te, visto l’esito del match precedente.
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